AMP Capo Caccia Isola Piana

L'area protetta

Istituita nel 2002, occupa una superficie di 2631 ettari suddivisi nei tre livelli di protezione. Comprende le isole Piana, Foradada e gli scogli minori e l'intera baia di Porto Conte. Le immersioni in grotta in Zona B sono regolamentate e l'elenco delle grotte fruibili, con accesso contingentato, è pubblicato nel sito internet. I privati per accedere alle grotte devono richiedere autorizzazione tramite istanza pubblicata sul sito internet.

L'ambiente terrestre

I due promontori carsici di Capo Caccia e Punta Giglio racchiudono la baia di Porto Conte dove sul fondo è insediata una rigogliosa prateria di posidonia. L'ambiente terrestre (compreso nel Sito d'importanza comunitaria SIC IT B010042) è caratterizzato dal carsismo con numerosissime grotte: la grotta di Nettuno sul versante occidentale di Capo Caccia è raggiungibile via mare oppure via terra con una scalinata di 656 gradini, chiamata Escala del Cabirol. La Grotta Verde, situata sul lato opposto, è in corso di attrezzamento per le visite pubbliche. Il faro di Capo Caccia situato a 168 m sul livello del mare è il più alto del Mediterraneo. Le falesie e le piccole isole ospitano una fauna importante, della quale il rappresentante più raro è l'uccello delle tempeste, piccola procellaria nidificante. Di grande rilevanza anche berta maggiore e minore, gabbiano corso, marangone dal ciuffo e falco pellegrino. A Punta Cristallo, 326 m sul livello del mare, fino a pochi anni fa nidificava il grifone. La vegetazione è caratterizzata dalla macchia mediterranea con numerosi endemismi tra i quali vanno ricordati il fiordaliso spinoso (Centaurea horrida), un paleoendemismo, e la statice delle ninfe (Limonium nymphaeum).